dalla raccolta
"Teoria della natura"
"Teoria della natura"
“ Natura! Da essa siamo circondati e avvinti, nè ci è dato
uscirne e penetrarvi più a fondo.
Crea eternamente nuove forme, tutto è nuovo e tuttavia
sempre antico.
Viviamo nel
suo seno eppure le siamo estranei, sembra che abbia puntato tutto sulla
individualità eppure niente le importa degli individui.
Vive tutta
nei figli, ma la madre, dove è mai?
E’ artista unica: dalla materia più mediocre sino ai più
grandi contrasti; senza parvenza di sforzo, sino alla massima perfezione, alla
più rigorosa determinatezza è senpre soffusa di una certa tenerezza.
In essa è eterna
vita, divenire e moto e tuttavia non progredisce. Si trasforma eternemente e
non vi è momento di quiete. Il soffermarsi non ha per lei alcun significato. Il
suo incedere è misurato, le sue eccezioni rare, le sue leggi immutabili. Chi
non la vede ovunque, in nessuna parte la vede nel modo giusto.
Nella
grandezza trova la sua protezione.
La vita è la
sua invenzione e la morte il suo artificio per avere molta vita. Il presente è
la sua eternità.
La sua corona
è l’amore. Soltanto con l’amore ci si avvicina ad essa.
E’ intera eppure sempre incompiuta, farà sempre come fà.
Come mi ha mandato quà così mi riporterà via.
Ho fiducia in
lei.
Può fare di
me quello che vuole. Non odierà la sua opera.”
Il fenomeno originario
La cosa peggiore che possa
accadere è che si ritenga ciò che è derivato come ciò che è originario e,
poichè non si può derivare l’originario dal derivato, si cerchi di spiegare
l’originario con il derivato. Di qui nasce una infinita confusione, un traffico
di parole e un continuo sforzo di
cercare altre scappatoie, dove difficilmente la verità viene fuori e può
affermarsi.
Il fenomeno originario
La cosa peggiore che possa accadere
è che si ritenga ciò che è derivato come ciò che è originario e, poichè non si
può derivare l’originario dal derivato, si cerchi di spiegare l’originario con
il derivato. Di qui nasce una infinita confusione, un traffico di parole e un continuo sforzo di cercare altre
scappatoie, dove difficilmente la verità viene fuori e può affermarsi.
Ciò che sappiamo, se lo troviamo esposto secondo un altro metodo o
addirittura in lingua straniera, riceve un singolare fascino di novità e di
frreschezza.
Se due maestri della stessa arte differiscono l’uno dall’altro nell’esporla,
l’insolubile problema si trova verosimilmente a metà tra i due.
Non è facile dominare ciò che nella natura è grande, colossale perchè
non abbiamo lenti di rimpicciolimento come abbiamo lenti per cogliere l’infinitamente
piccolo, perciò bisogna avere ancora occhi come Carus e Nees, affinchè lo
spirito ne tragga vantaggio.
Ma poichè la natura nel più grande come nel più piccolo è sempre uguale a
se stessa, e un qualsiasi disco opaco ci rappresenta il bell’azzurro come l’atmosfera
che circonda la terra, trovo consigliabile fare attenzione a dei campioni e
pormeli davanti. Quì l’immenso non è rimpicciolito, bensì esiste nel piccolo,
ed è altrettanto incomprensibile quanto l’infinito.
Non riconosceremo mai abbastanza quanto siano necessari l’ausilio, l’informazione,
il ricordo, la conservazione e la contraddizione per mantenerci sulla via
giusta e per farci avanzare.