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Tutto il mondo è duale.

Kalokathìa καλοκἀγαθία

La bellezza e lo spirito del bene.

Con questa parola Giovanni Paolo II nella ispirata e bellissima Lettera agli Artisti  (4 aprile 1999) descrive "Il bene come la condizione metafisica della bellezza". Platone anche scrisse: «La potenza del Bene si è rifugiata nella natura del Bello". 

Qual'è l'intenzione dell'artista? Fecondare il mondo di bellezza autentica? Un "Creativo" che limita se stesso alla ripetizione, aella meccanicità, ponendo prima una funzione o altri motivi, cessa di portare questo "spirito del bene", Kalokagathia.

 La potenza del bene in un'opera può anche non esserci: l'opera esiste lo stesso. In altre parole, tutto è lecito, ma non tutto edifica.  Si può fare tutto ma non tutto "serve un bene".

Questo, può succedere per qualsiasi cosa voglia essere realizzata dall'uomo. 

La domanda è: l'uomo è interessato a riconoscere la differenza? 

 L'assenza dello "spirito del bene"  annuncia la conclusione di una società. Tutto il mondo è duale e conduce a qualcosa. Conduce alla vita o conduce alla morte. 

 "Tutto è lecito. Ma non tutto è di beneficio" (Paolo, Lettera ai Corinzi 1,6). 

 Kalokagathia è la parola greca con cui si esprimeva il bene come condizione metafisica della vera bellezza.